Non ricordo neppure da quanto tempo mi trovassi in quella buia cella recondita chissà dove; non avevo più amici, ne sogni e speranze.

Ogni tanto, nel cuore della mezza notte, un tenue bagliore lunare veniva a farmi compagnia rifrangendosi sul pavimento di quel tugurio dimenticato dal dio stesso.

Erano passati diversi anni da quando fui stato preso e portato in questo posto e da allora gli eventi, le urla degli altri prigionieri e dei sadici carcerieri che si trastullavano seviziando per l'ennesima volta le loro vittime, mi scivolavano addosso come fosse acqua piovana; serbo il ricordo solo di una notte, una sola notte che mi ridiede per qualche tempo la voglia di credere nel futuro.

Ricordo una voce che tutt'ora vortica nella mia testa:

"Sai Lenn, una leggenda orientale narra che tra i crateri lunari si aggiri un coniglio dal manto bianco, non sarebbe fantastico vederlo?";

Lenn...già era questo il mio nome; era passato troppo tempo da quando lo avevo sentito pronunciare.

Tempo fa lavoravo per il Re del reame di Greivald, ero uno tra i più potenti stregoni della sua corte, ed ero conosciuto col nome di Lumion; nella nostra lingua significa "Manipolatore della Luce".

Ricordo che ero stato convocato la prima volta dal Re in persona per spezzare la maledizione che attanagliava il suo regno, infatti da un regno molto lontano da Greivald si era inalzata una nube nera che aveva mutato gli abitanti delle varie regioni; elaborai un incantesimo di difesa su due piedi poichè la nube viaggiava velocemente attraverso foreste e montagne. Durante il giorno prefissato per lanciare gli effetti benefici del mio incantesimo la nube era oramai alle porte ed il mio incantesimo funzionò in modo parziale; tutti gli abitanti del regno di Greival furono trasformati...tutti tranne me.

Il Re fuoribondo mi esiliò ad Edom, il regno alleato più vicino, dove venni imprigionato qui in questa buia cella. Fui allontanato da tutto e tutti, dal mio regno, dalla mia famiglia, dai miei amici...e dai lui, il principe Lai; per colpa della mia incompetenza ho lasciato che anche lui venisse trasformato dalla nube, ed ora solo io in tutto il regno ero l'unico ad essere rimasto umano.

Lai è stata la prima persona a rivolgermi la parola quando mi trasferì a Greivald 6 anni fà; lui è davvero una persona speciale e durante il corso di magia è stato sempre al mio fianco, anche nei piccoli momenti di sconforto. Mi divertivo a parlare con lui, non era un nobile come tutti gli altri, sembrava che avesse sofferto della stessa solitudine che alberga nel mio cuore da molti anni ormai.

"Chissà come stai ora..? Chissà cosa stai facendo in questo momento...?" Furono le prime parole che mi uscirono di bocca dopo diverse settimane di silenzio; il mio volto venne lineato da un sorriso dopo tanto tempo.

"Eheh, allora posso ancora sorridere dopo tutto..." dissi ironicamente a me stesso mentre lentamente alzavo il capo verso la piccola finestrella dove filtrava la luce lunare.

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